Oggi spostiamo un po' dei rottami delle Cup Series incidentate nell' ultima gara svoltasi a Dover, per fare posto ad Andrea Giacometti: milanese di nascita, classe 1983, pilota della Toyota numero 38 per il team North Sim Racing ITJ che proprio sul “The Monster Mile” ha conquistato il suo primo podio stagionale con un' ottima seconda posizione nel CIN Cup Esport Series Gruppo B.

 -Ciao Andrea e benvenuto alle interviste del Campionato Italiano Nascar, sei ormai un volto noto all'interno dei CIN, ci racconti come è iniziata questa esperienza?
“La prima stagione è stata la 2021-2022, principalmente per imparare a gestire questo tipo di auto in un ambiente più circoscritto e comunicativo rispetto alle 'official', e nonostante il mio istinto più affine alle monoposto, ho pensato che potesse essere anche l'ambiente giusto per correre in tondo tra connazionali. E' andata a finire che le mani per queste petroliere ce le ho fino a un certo punto, ancora per il momento, ma ho trovato, in modo ancora più importante, una bella comunità di persone con le quali è sempre piacevolissimo trovarsi in pista a battagliare, scanagliarsi dietro (ma a radio spenta!) e farsi qualche bella risata prima e dopo le gare.”

-So che sei un grande appassionato di gare americane, non solo Nascar ma anche Indycar, come è nata questa passione all'interno del mondo delle simulazioni?
“Come molti ho iniziato con il grande dubbio: così come per chi doveva scegliere quale primo Pokemon usare, a noi toccava l'onere di scegliere tra la rossa, la gialla, e la blu nel mitico Indy500. Però ero ancora troppo pischello, sono passato alle simvolo (Red Baron still rules!) e solo con l'arrivo a casa di Indycar Racing ho iniziato ad apprezzare davvero anche i giochi di guida. Erano gli anni del buon Zanardi che dominava in C.A.R.T. e l'amore per gli ovali è arrivato di conseguenza, ma anche per abitudine: il volante ancora non esisteva per me, e con il joystick, se proprio, mi adattavo a girare delicatamente solo da un lato. Sta cosa è rimasta, a quanto pare, a giudicare da come vado (benino) in tondo e (parecchio peggio) sugli stradali! Ma il grande segreto è che.. sì, a guardarle da fuori, tranne forse Indianapolis, non è così emozionante come starci dentro, a trecento e passa all'ora, a dieci centimetri da un muretto. E quello vale tutto”.

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Come sta andando la stagione in corso al CIN?
“Premetto: quest'anno non benissimo a livello di classifica, ma non mi interessa particolarmente ora come ora. Mi sto godendo le gare insieme ad amici, bado, il più possibile, a non compromettere la gara di altri, e cosa più importante mi sto divertendo molto di più senza lo stress dei punti in classifica, e infatti, zitto zitto, seppure in B, mi sono preso il primo podio. Tiè”.

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Di te so anche che ti piace molto la musica, quale canzone ti piacerebbe sentire durante il giro di allineamento, prima dello start di una gara?
Io dichiaro che nessuna persona può dirsi davvero amante dell' ambiente Nascar se non sente in testa le note di Zimmer all'inizio di 'Days of Thunder' appena s' immagina una fredda mattina di test a Daytona. La lotta però è dura con 'The Chain' dei 'Fleetwood Mac' (ah, la F1 sulla BBC...), e per un mood più filosofico 'Faster' di George Harrison. Ad ogni modo nel dubbio si può risolvere sempre tutto con del buon sano HEAVY METAL”.

-Andrea sei anche un membro dello staff, ci racconti un po' il dietro le quinte, di cosa ti occupi?
“Il backoffice del CIN è drammaticamente simile a qualsiasi ufficio: miliardi di cose da fare, sempre troppo poco tempo a disposizione per farle, e una coda di clienti inconsapevoli. Il mio compito in staff è, fortunatamente, (scusa Alessio 'hahah') limitato al periodo pre-season: per il secondo anno ho preparato i templates 'PSD' delle tre auto con i quali gli altri piloti possono realizzare skin secondo regolamento CIN, e ho io stesso creato o corretto alcune delle skin dei partecipanti. La parte difficile, oltre al tempo materiale e allo sforzo di creatività necessario, direi che è lo spiegare a un driver come mai la sua livrea è da sistemare, ma si bilancia con la soddisfazione del consegnare al pilota e al pubblico un' auto ben fatta, bella da vedersi, e come da regolamento, che potrebbe benissimo farsi vedere nella Nascar reale”.

Ringraziamo per il tempo a noi dedicato Andrea, che a dispetto della fotografia disponibile sul sito del CIN, che sembra ritrarre un vero e proprio 'heel' della WWE, si è dimostrato gentile e cordiale come sempre. Lo salutiamo complimentandoci ancora con lui per il podio conquistato a Dover e gli diamo appuntamento, assieme a tutti gli altri piloti del Campionato Italiano Nascar in Iowa il 9 dicembre per la Driving Simulation Center 210.