Esordio con botto a Daytona, poi ecco una Top alla seconda gara in CIN. Chi se non una delle soprese di inizio stagione poteva essere il “prescelto” per la nuova rubrica CIN?
Ecco Andrea Giacometti, milanese e super appassionato di Nascar e Indycar. I colpevoli? La solita Papyrus che da questa parti ha più di qualche responsabilità sui lunedì sera targati CIN.
Una domanda per tutti quelli che non sono CINNERS, perchè la NASCAR in Italia?
Se non fosse per la poca abitudine europea agli ovali, vedrei solo motivi per avere successo: le auto sono potenti, relativamente semplici, e senza sostanziali differenze tra un team e l'altro se non nell'esperienza per leggere al meglio una gara. Duelli in pista se ne vedono giro dopo giro, e pure il sound non è mica malaccio. Forse da fuori si è sempre considerato il vederle girare in tondo come poco interessante, ma è chiaro che star dentro a girarci -pur in simulazione- fa tutt'altro effetto, e si suda parecchio sia a stare nel pack di Daytona sia cercando di far girare questi container travestiti da auto da corsa nel budello di Martinsville.
Parlaci del tuo esordio al CIN - Campionato Italiano Nascar..
Un esordio che posso tranquillamente far partire da gara 2, perchè Daytona International Speedway purtroppo è durata solo pochi giri prima di essere Cilindrato Selvaggiamente e salutare la compagnia. Ma è stata una Homestead-Miami Speedway molto soddisfacente: con il talento e l'esperienza dei partenti considero eccellente il risultato ottenuto (P8) anche se devo ammettere che col passare dei giri ho trovato sempre miglior feeling con l'auto, soprattutto con l'usura avanzata delle gomme. Chiaro, non vedevo certo probabile una vittoria, e non me l'aspetto nelle prossime gare, ma a una certa mi sono accorto che giocandomela bene la top 10 arrivava. Mi facilita forse il fatto di avere già un po' di esperienza su ovale, seppur con le Indycar, quindi non mi sento troppo "debuttante" quando si tratta di gestire una gara -traffico, gomme, e sorpassi, girando solo a sinistra…Per il resto... ora resettiamo tutto, e pensiamo a Vegas.
Il tuo TEAM? ogni quanto lavorate insieme? pensi sia importante?
North Sim Racing ha attività a tutto tondo: road a ruote coperte e scoperte, un nutrito manipolo di disgraziati che girano anche su ovale (here i am!), e qualcuno si sta facendo tentare pure sullo sterrato. Quindi è l'ambiente ideale per correre come si preferisce, accompagnati però da persone con TONNELLATE di esperienza a disposizione per consigli, test, e i necessari ceffoni morali confrontandosi i tempi sul giro. Chiaro che la particolarità delle corse su ovale rende praticamente inutile girare da soli quindi la compagnia del buon Filippo Filippini, veterano delle NASCAR nel team, è estremamente utile per migliorare la guida e la lettura di gara.
Chi è il tuo pilota preferito nel mondo dei motori?
In senso assoluto, ho girato per anni con nel portafoglio un santino della Reynard 97i di Alessandro Zanardi. Lui e Indycar Racing hanno plasmato il mio interesse automobilistico lanciandomi nel motorsport statunitense oltre che al classicone Formula 1. Più in generale, ho sempre avuto un disperato amore per tutti gli underdog, sia piloti che team. Chiunque abbia sudato una carriera intera per prendere anche solo un punto iridato, o pure che lo abbia perso per guasto in vista del traguardo, sappia che avrà sempre il mio affetto e un'ideale pinta di birra.
Da dove vieni, quali sono i tuoi hobby?
Ciao, mi chiamo Andrea, ho trrnnnott' anni (NO, è falso, ne ho ventisette da almeno undici, vero?), sul mio pc si trovano praticamente solo sim auto e sim volo WW1 e 2, oltre chiaramente a Kerbal Space Program e Skyrim (belongs to the Imperials, per la cronaca), perchè ho sempre pensato che se l'aviazione fosse rimasta ai biplani in legno e tela forse avrei cercato una carriera lì. D'altra parte a 6 anni mettevo gli occhialini della piscina e facevo l'asso tedesco giocando a Red Baron sul treottosei. Negli ultimi due anni mi è mancato terribilmente buttarmi sotto qualche palco per sentire del buon sano folk-death-black ("ad alcune persone non piace il metal. beh, che si fottano" -cit.) e bere birra con metà delle band originarie tra Milano e Vicenza. Pensa che in tutto sto casino mi sono pure messo a correre gare online, pensa te.
Il tuo numero ha un senso particolare?
In realtà sarebbe stato l'83, ma non mi sembrava un'idea saggia rubarlo al campione in carica, quindi l'ho semplicemente invertito perchè avevo già fatto i font su fotosciòp e ho risparmiato tempo. Una volta tanto nella vita ho evitato di fare lo scemo prendendo il 69, anche se a livello di PR sarebbe stato uno stunt mica da ridere. E in caso di ribaltamento sarebbe pure rimasto lo stesso. Maybe later. Ha senso invece la macchietta blu che si vede accanto al nome sul tetto: dalla mia prima skin della IR-18 Indycar, prima di entrare in team, ho fatto la precisa scelta di adottare la bandiera dell'Unione Europea come mia insegna di cittadinanza e di appartenenza.
Motto?
Nessun motto in particolare, almeno nulla di serio: ho sempre amato il "Fortuna Favet Fortibus" per la derivazione Donrosiana (i Ventenni Paperoni qui mi capiranno ) ma oggettivamente mi rendo conto che spesso sono troppo pigro per crederlo veramente. Forse mi si addice più "Nemo mortalium omnibus horis sapit - Nessun mortale è saggio a tutte le ore" perchè ogni tanto qualche merda la pesto.
Concludo con un pensiero finale: la soddisfazione più grande al momento è la morosa che si è guardata la live su youtube. Anche quella di Daytona. E le avevo spoilerato il crash quando mi ha sentito smadonnare dalla cameretta dieci secondi prima del replay. Abbi pazienza, Erica, la prossima volta chiudo la porta. luv ya